• Fiere: «Urgente riaprire. Persi già 125 miliardi»

    Veronafiere ha confermato il calendario del secondo semestre, e quindi i dodici appuntamenti in Italia e i nove all’estero che inaugurano una rinnovata modalità di organizzare manifestazioni, orientate a salvaguardare il business delle aziende clienti con format agili, digitali e sicuri. È necessaria, hanno detto i vertici di del Gruppo una «nuova normalità». Un appello che oggi viene condiviso anche dagli enti fieristici italiani ed europei.

    Gli enti fieristici italiani si uniscono all’appello di quelli europei. BolognaFiere, Fiera Milano, Italian Exhibition Group (Rimini e Vicenza) e VeronaFiere firmano l’appello lanciato da EMECA sull’urgenza di riaprire le loro attività chiedendo un sostegno finanziario significativo da parte delle autorità pubbliche europee e nazionali per garantire la sopravvivenza e la ripresa economica dell’intero comparto.

     

    «Le perdite socio-economiche sono salite a 124,9 miliardi di euro per il primo e secondo trimestre del 2020» stimano in una nota gli enti fieristici «Le fiere hanno un ingente impatto economico e socio-economico e sono al tempo stesso facilitatori di interazioni sociali. Nonostante il fatto che adesso siamo pronti ad ospitare eventi, garantendo allo stesso tempo la salute e la sicurezza di tutti, le persistenti misure di chiusura minacciano l’intero nostro settore» - spiega Maurits von der Sluis, presidente di EMECA e COO di RAI Amsterdam.

    Nella maggior parte dei Paesi europei tutte le esposizioni sono state vietate per sei mesi, da marzo a settembre.. «Alcuni eventi sono stati riprogrammati, molti altri cancellati definitivamente. La perdita di entrate nel nostro settore è stata di circa il 40% nel primo trimestre, del 100% nel secondo trimestre ed è prevista del 60% per il terzo trimestre» afferma von der Sluis.

    Fonte: larena.it
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