• Anche Pitti si arrende al Covid-19: tutte le fiere rinviate al 2021

    Dall’uomo al bimbo, dalla fragranze ai filati fino al Super (a Milano), slittano gli appuntamenti che erano stati riprogrammati per settembre

    Alla fine Pitti Immagine ha dovuto arrendersi agli effetti del Covid: cancellate tutte le fiere del 2020, che erano state ri-programmate in settembre, a partire dal Pitti Uomo, Pitti Bimbo, Pitti Filati e Fragranze che si svolgono a Firenze, oltre a Super a Milano. L'incontro espositori-buyer e dunque il business, per quest'anno, è affidato alla piattaforma digitale Pitti Connect, che sul fronte moda uomo sarà online da fine giugno-inizio luglio.

    La decisione appena presa dal consiglio di amministrazione della società fiorentina guidato da Claudio Marenzi replica quella adottata settimane fa per Pitti Taste (food), rinviato al 2021 così come il debutto dei nuovi saloni Testo e Flavor.

    Sarà dunque un anno senza fiere fisiche per Pitti Immagine, che ora punta – e spera, se gli effetti del coronavirus non torneranno a farsi sentire – nell'edizione di gennaio 2021, con il Pitti Uomo numero 98 candidato a dare il segnale di rilancio al settore moda.

    Per Firenze è una perdita d'immagine e di ricchezza: gli eventi organizzati da Pitti generano, secondo uno studio Cermes-Bocconi che risale al 2017, un ritorno economico sul territorio che sfiora i 400 milioni all'anno.

    Le tre ragioni del rinvio

    Ma margini per fare diversamente non c'erano per tre ragioni, spiega la società: troppo pochi gli espositori che hanno confermato la partecipazione alle fiere (solo 200 per Pitti Uomo, contro i mille consueti), per le difficoltà operative e economiche delle aziende di moda e i timori sulle misure di sicurezza; troppo pochi i buyer attesi, per i limiti agli spostamenti e le disposizioni sulle quarantene; incerti i finanziamenti (governativi e europei) a fondo perduto per la partecipazione alle fiere.
    «La prolungata assenza di certezze su sostegni economici governativi ed europei a fondo perduto per la partecipazione a fiere ha inciso molto sulle decisioni degli espositori – afferma Marenzi -. La recentissima approvazione del decreto sul fondo 394/81 per l'internazionalizzazione è finalmente un buon segnale, anche se lo sarà soprattutto a partire dal prossimo autunno».

    I saloni digitali Pitti Connect

    Pitti Immagine parla di «decisione dolorosa»; sottolinea il «rammarico di non poter contribuire con la capacità attrattiva dei saloni, già in estate, alla ripartenza di Firenze»; garantisce di voler puntare tutte le energie sui saloni digitali Pitti Connect, finanziati dall'Ice. «Forniremo alle aziende il vero servizio Pitti, in grado di rispondere alle loro esigenze di business, promozione e comunicazione soprattutto in questa parte della stagione», afferma l'amministratore delegato Raffaello Napoleone, che non esclude un evento estivo per contribuire al rilancio di Firenze. «Parallelamente – aggiunge - inizieremo subito a programmare la prossima edizione invernale, per consolidare e sostenere l'auspicabile ripresa delle produzioni e degli scambi commerciali in autunno e all'inizio del 2021».

    Fonte: Silvia Pieraccini - ilsole24ore.com
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